–As Virginia and Leonard Woolf the Hogarth Press
EDIZIONI INAUDITE è un PROGETTO DI: ASSOCIAZIONE INAUDITA
Everyday Renaissance and Nest Of Dust are included into the MET: Metropolitan Museum, Thomas J. Watson Library, NYC
Chi siamo
Edizioni Inaudite è un progetto di editoria d'arte INDIPENDENTE nato a Berlino nell'ottobre 2013 dall'iniziativa dell'artista Barbara Fragogna e la collaborazione di Claudia Di Giacomo. Gli Irrilevanti è il nome della prima collana. Con un piede a Berlino e l’altro in Italia e con la partecipazione e collaborazione di artisti internazionali, Edizioni Inaudite tiene molto alle proprie radici italiane ma volge sempre lo sguardo anche alle collaborazioni con artisti stranieri, spaziando inoltre in tutte le discipline artistiche, dalla fotografia, alla pittura, alla poesia alla food translation. Missione Diffondere una cultura del collezionismo d’arte affrancato dall’aurea altisonante e preclusa ai più che solitamente vi si associa. Le opere pubblicate e curate da Edizioni Inaudite sono per lo più libri d’artista, dunque unici, in tiratura limitata e personalizzati in ogni esemplare, quindi vere e proprie opere d’arte. Descrizione "Io pongo domande, metto sulla carta forme di linguaggio, così come forme di sensibilità, di intenti e di idee, e lo faccio con lo scopo di stimolare il pensiero. Per di più desidero non soltanto stimolare gli altri, ma anche provocarli. Anche là dove questo carattere provocatorio non è subito evidente -come ad esempio nei disegni- esso è comunque presente in profondità." J.Beuys |
About
Edizioni Inaudite is an INDEPENDENT Art Publishing Project born in October 2013 in Berlin from the initiative of artist Barbara Fragogna and the collaboration of Claudia Di Giacomo. Gli Irrilevanti ("the irrelevants") is the name of the first book series. Divided between Berlin and Italy Edizioni Inaudite attaches a lot of value to its Italian origins while keeping its look at collaborations with international artists, ranging from photography to painting, from poetry to food translation. Mission To spread and free the culture of collecting art from the pretentions allure which rules out the majority of us. Works published and curated by Edizioni Inaudite mainly are artist’s books, hence unique, in limited edition and personalized in every single exemplar, they are therefore out-and-out works of art. Description "I pose questions, i put down on paper forms of language, as well as forms of sensibility, of intentions and ideas. And I do that with the aim of stimulating the thinking process. Moreover, I want not only to stimulate others but also to provoke them. If a provocative insinaution is not evident - like it happens with drawings - still it deeply lies in them". J.Beuys |
COLLABORAZIONI:
Metropolitan Museum, Thomas J. Watson Library, NYC NOoSphere Arts NY COLLAcontemporary Salone del libro di Torino Torino incontra Berlino tpa | torinoPERFORMANCEART NEsxT CACCA Altralinea Edizioni CantiereCorpoLuogo KH Tacheles Archive Interno 52 Berlino |
DICONO DI NOI:::
EDIZIONI INAUDITE. IL LIBRO OLTRE
di Francesca Coppola
Articolo apparso parzialmente su Exibart
L’idea di Edizioni Inaudite venne a Barbara Fragogna, artista veneta trapiantata a Berlino, ma dallo spirito mobile e itinerante, mentre stava lavorando al suo progetto Nest of Dust.
Ma iniziamo dai promordi. Cioè dalla A di Artista. Perché se ogni casa editrice incarna il suo editore, è lo sviluppo coerente della sua personalità, è la sua valigia di sogni, la sua propaggine di carta, di Barbara Fragogona non si può non parlare. Considerata la sua suscettibilità rispetto al “definire” – agli “inscatolamenti di misura standard” ai telai premontati della verbosità critica, a un sistema dell’arte che pensa sempre più di frequente ai grandi numeri, a diventare un insieme parallelo a quello Hollywoodiano –, la introduco dicendo solo che è stata curatrice al Tacheles e che appartiene a quella frangia di artisti senza vessillo, assolutamente solipsisti ed autarchici ma paradossalmente, proprio in virtù di questa sorta di ostracismo creativo, uniti tra di loro da un forte spirito di comunità e di collaborazione. Fornisco al lettore un assaggio d’artista trascrivendo in parte uno dei suoi lavori, 3rd Millennium Phenomena (cover letters) Work in progress:
«Dear Gallerist, Dearest Art Critic,
I am a female artist.
I’m a lesbian.
I have a “Social-Monarchic” attitude.
[…]
I criticize all and everything, I’ve always good issues to enucleate but I do it in an approximate way (for God’s sake, You can not expect me to be ALL-specific) and afterwards I go to bed with the enemies in order to overmaster them by my passive-aggressive manipulative strategy. […]»
Per il lavoro completo: http://barbarafragogna.weebly.com/3rd-millennium-phenomena-cover-letters.html
Per tutte le altre sue opere:http://barbarafragogna.weebly.com
Dopo questo minuscolo ritratto di Barbara Fragogna si può ora passare direttamente al progetto Edizioni Inaudite.
Il nome “Edizioni Inaudite”, riuscitissimo e accattivante, come peraltro i nomi interni delle collane da Gli Irrilevanti a Big stuff, richiama quello dell’Einaudi, caposaldo dell’Editoria italiana nel cui catalogo «ciascuno vorrebbe comparire», ma dal quale la Fragogna si distanzia per avviare un progetto totalmente inaudito, per dare voce a voci marginali, inascoltate, amiche. Altro riferimento indiscusso è Virgina Woolf: «… se si vuole fare qualcosa bisogna cercare sempre di essere autonomi. Se Virginia Woolf non avesse aperto la Hogarth Press (col marito) probabilmente non avrebbe pubblicato tutti i suoi romanzi in "tempo reale" cioè in vita... attraverso quella casa editrice, dove lei, il marito e un solo collaboratore (!) , componevano le pagine (altro che inDesign!), rilegavano e distribuivano i libri, oltre ai suoi lavori ha anche permesso ad altri scrittori e intellettuali del tempo di realizzare le proprie opere. Virginia è una delle mie pietre miliari».
Se autogestirsi è il primo obiettivo dell’artista contemporaneo, oggi diventa necessario anche mantenere caratteristiche di flessibilità e di adattabilità. E un artista che è nello stesso tempo un curatore lo sa bene. Come imprescindibile è dare voce e spazio ai propri lavori e agli artisti che condividono il medesimo percorso.
Cosa può garantire insieme l’autonomia, la flessibilità e la visibilità? Il libro d’artista. «La Casa Editrice assolve così la funzione di galleria, diventa un modo per sostenere gli artisti. Diventa cioè un progetto artistico e curatoriale».
E l’occasione nasce, come accennato all’inizio, da un personale progetto di Barbara Fragogna Nest of Dust. Il lavoro, che analizza, smitizza, ironizza, l’arte concettuale per diventare un “consapevole” lavoro di arte concettuale che a sua volta tautologicamente ironizza su se stesso, contiene già in nuce la poetica della casa editrice, come quando ad esempio evidenzia la possibilità, mediante la pubblicazione, di illuminare quei lavori che spesso per ragioni di mercato restano nelle cantine degli artisti:
«esiste un’altra faccia delle molteplici Fragogna che invece darebbe ragione ai più o meno alcuni che la chiamassero “un artista di concetto”, una teorica, una Kosuthiana. Una faccia meno nota, un lato rimasto fino ad ora in ombra, una porzione di buio che in questo libercolo noi vorremmo finalmente portare alla luce».
E in un certo senso il concetto di nido come esposto dalla Fragogna costituisce le fondamenta della Casa Editrice: «un bilancio di attrazioni e repulsioni che equilibra il senso. L’allegoria degli equilibri sociali, politici, relazionali, un passo a due e un ballo di gruppo. Nel nido si viene generati e dal nido si deve spiccare il volo. La partenza e l’arrivo, il transito, il passaggio».
La casa editrice è come un nido che protegge ed è una sorta di incubatrice energetica per gli artisti. E da cosa è costituito questo nido? Su cosa possono fare affidamento gli artisti che vi si rivolgono? Estro, contaminazione, apertura, ambizione, ironia, eleganza, serietà se vogliamo parlare dei contenuti; per ciò che concerne invece gli aspetti tecnici: un’edizione numerata, firmata, con ristampe diverse dalla prima edizione ma sempre a tiratura limitata, bassi costi di produzione, un sistema di prevendita, una percentuale più alta di quella normalmente destinata agli autori a favore degli artisti, la presentazione del libro. «Diffondere una cultura del collezionismo d’arte affrancato dall’aurea altisonante e preclusa ai più che solitamente vi si associa. Le opere pubblicate e curate da Edizioni Inaudite sono per lo più libri d’artista, dunque unici, in tiratura limitata e personalizzati in ogni esemplare, quindi vere e proprie opere d’arte». È come se il libro utilizzasse l’opera per superarla, andare oltre, per farle raggiungere un nuovo confine e guadagnarsi una nuova identità.
Così all’interno della prima collana hanno trovato posto oltre alla Fragogna: Pedro Ahner e Exilentia Exiff e presto la collana Big stuff ospiterà un volume dedicato a Giosetta Fioroni e uno a Martin Reiter.
L’ultima novità però, di prossima presentazione in Italia è il volume di Barbara Fragogna Everyday Renaissance, un lavoro che ancora una volta mira a creare un sistema a parte, un “nuovo satellite nella galassia inaudita”: il libro è basato sull’apparente semplicità di accostamento di immagini ormai note del mondo dell’arte con gesti che fanno parte della quotidianità dell’universo femminile. Il confronto con il classico è di natura immediata e cattura subito l’attenzione dello spettatore. Superato il primo e più semplice livello di lettura però, emergono altre tematiche: quella della donna e del suo apparire in una società che ha sviluppato una dipendenza quasi chimica da Photoshop come fosse un pacchetto di patatine invece che un programma di fotoritocco; la componente ironica ma soprattutto autoironica, elemento questo che contraddistingue ed aggiunge una nota molto personale e anche di pregio al suo lavoro; inoltre, e insisto su questo punto, questa accessibilità al contenuto dell’opera è impreziosita e non sminuita dall’uso di strumentazioni poco costose (la macchina fotografica utilizzata non è professionale, le foto non sono ad alta risoluzione) e da una messinscena minima.
Concludendo, l’intero progetto editoriale – ideato da Barbara Fragogna e portato avanti anche grazie alla collaborazione di Claudia Di Giacomo – sembra esistere per dirci che il mondo dell’arte è un universo complesso, variegato, e multiforme e che un’alternativa a un sistema forte con il quale si fatica a scendere a compromessi, esiste da sempre: basta darle voce.
di Francesca Coppola
Articolo apparso parzialmente su Exibart
L’idea di Edizioni Inaudite venne a Barbara Fragogna, artista veneta trapiantata a Berlino, ma dallo spirito mobile e itinerante, mentre stava lavorando al suo progetto Nest of Dust.
Ma iniziamo dai promordi. Cioè dalla A di Artista. Perché se ogni casa editrice incarna il suo editore, è lo sviluppo coerente della sua personalità, è la sua valigia di sogni, la sua propaggine di carta, di Barbara Fragogona non si può non parlare. Considerata la sua suscettibilità rispetto al “definire” – agli “inscatolamenti di misura standard” ai telai premontati della verbosità critica, a un sistema dell’arte che pensa sempre più di frequente ai grandi numeri, a diventare un insieme parallelo a quello Hollywoodiano –, la introduco dicendo solo che è stata curatrice al Tacheles e che appartiene a quella frangia di artisti senza vessillo, assolutamente solipsisti ed autarchici ma paradossalmente, proprio in virtù di questa sorta di ostracismo creativo, uniti tra di loro da un forte spirito di comunità e di collaborazione. Fornisco al lettore un assaggio d’artista trascrivendo in parte uno dei suoi lavori, 3rd Millennium Phenomena (cover letters) Work in progress:
«Dear Gallerist, Dearest Art Critic,
I am a female artist.
I’m a lesbian.
I have a “Social-Monarchic” attitude.
[…]
I criticize all and everything, I’ve always good issues to enucleate but I do it in an approximate way (for God’s sake, You can not expect me to be ALL-specific) and afterwards I go to bed with the enemies in order to overmaster them by my passive-aggressive manipulative strategy. […]»
Per il lavoro completo: http://barbarafragogna.weebly.com/3rd-millennium-phenomena-cover-letters.html
Per tutte le altre sue opere:http://barbarafragogna.weebly.com
Dopo questo minuscolo ritratto di Barbara Fragogna si può ora passare direttamente al progetto Edizioni Inaudite.
Il nome “Edizioni Inaudite”, riuscitissimo e accattivante, come peraltro i nomi interni delle collane da Gli Irrilevanti a Big stuff, richiama quello dell’Einaudi, caposaldo dell’Editoria italiana nel cui catalogo «ciascuno vorrebbe comparire», ma dal quale la Fragogna si distanzia per avviare un progetto totalmente inaudito, per dare voce a voci marginali, inascoltate, amiche. Altro riferimento indiscusso è Virgina Woolf: «… se si vuole fare qualcosa bisogna cercare sempre di essere autonomi. Se Virginia Woolf non avesse aperto la Hogarth Press (col marito) probabilmente non avrebbe pubblicato tutti i suoi romanzi in "tempo reale" cioè in vita... attraverso quella casa editrice, dove lei, il marito e un solo collaboratore (!) , componevano le pagine (altro che inDesign!), rilegavano e distribuivano i libri, oltre ai suoi lavori ha anche permesso ad altri scrittori e intellettuali del tempo di realizzare le proprie opere. Virginia è una delle mie pietre miliari».
Se autogestirsi è il primo obiettivo dell’artista contemporaneo, oggi diventa necessario anche mantenere caratteristiche di flessibilità e di adattabilità. E un artista che è nello stesso tempo un curatore lo sa bene. Come imprescindibile è dare voce e spazio ai propri lavori e agli artisti che condividono il medesimo percorso.
Cosa può garantire insieme l’autonomia, la flessibilità e la visibilità? Il libro d’artista. «La Casa Editrice assolve così la funzione di galleria, diventa un modo per sostenere gli artisti. Diventa cioè un progetto artistico e curatoriale».
E l’occasione nasce, come accennato all’inizio, da un personale progetto di Barbara Fragogna Nest of Dust. Il lavoro, che analizza, smitizza, ironizza, l’arte concettuale per diventare un “consapevole” lavoro di arte concettuale che a sua volta tautologicamente ironizza su se stesso, contiene già in nuce la poetica della casa editrice, come quando ad esempio evidenzia la possibilità, mediante la pubblicazione, di illuminare quei lavori che spesso per ragioni di mercato restano nelle cantine degli artisti:
«esiste un’altra faccia delle molteplici Fragogna che invece darebbe ragione ai più o meno alcuni che la chiamassero “un artista di concetto”, una teorica, una Kosuthiana. Una faccia meno nota, un lato rimasto fino ad ora in ombra, una porzione di buio che in questo libercolo noi vorremmo finalmente portare alla luce».
E in un certo senso il concetto di nido come esposto dalla Fragogna costituisce le fondamenta della Casa Editrice: «un bilancio di attrazioni e repulsioni che equilibra il senso. L’allegoria degli equilibri sociali, politici, relazionali, un passo a due e un ballo di gruppo. Nel nido si viene generati e dal nido si deve spiccare il volo. La partenza e l’arrivo, il transito, il passaggio».
La casa editrice è come un nido che protegge ed è una sorta di incubatrice energetica per gli artisti. E da cosa è costituito questo nido? Su cosa possono fare affidamento gli artisti che vi si rivolgono? Estro, contaminazione, apertura, ambizione, ironia, eleganza, serietà se vogliamo parlare dei contenuti; per ciò che concerne invece gli aspetti tecnici: un’edizione numerata, firmata, con ristampe diverse dalla prima edizione ma sempre a tiratura limitata, bassi costi di produzione, un sistema di prevendita, una percentuale più alta di quella normalmente destinata agli autori a favore degli artisti, la presentazione del libro. «Diffondere una cultura del collezionismo d’arte affrancato dall’aurea altisonante e preclusa ai più che solitamente vi si associa. Le opere pubblicate e curate da Edizioni Inaudite sono per lo più libri d’artista, dunque unici, in tiratura limitata e personalizzati in ogni esemplare, quindi vere e proprie opere d’arte». È come se il libro utilizzasse l’opera per superarla, andare oltre, per farle raggiungere un nuovo confine e guadagnarsi una nuova identità.
Così all’interno della prima collana hanno trovato posto oltre alla Fragogna: Pedro Ahner e Exilentia Exiff e presto la collana Big stuff ospiterà un volume dedicato a Giosetta Fioroni e uno a Martin Reiter.
L’ultima novità però, di prossima presentazione in Italia è il volume di Barbara Fragogna Everyday Renaissance, un lavoro che ancora una volta mira a creare un sistema a parte, un “nuovo satellite nella galassia inaudita”: il libro è basato sull’apparente semplicità di accostamento di immagini ormai note del mondo dell’arte con gesti che fanno parte della quotidianità dell’universo femminile. Il confronto con il classico è di natura immediata e cattura subito l’attenzione dello spettatore. Superato il primo e più semplice livello di lettura però, emergono altre tematiche: quella della donna e del suo apparire in una società che ha sviluppato una dipendenza quasi chimica da Photoshop come fosse un pacchetto di patatine invece che un programma di fotoritocco; la componente ironica ma soprattutto autoironica, elemento questo che contraddistingue ed aggiunge una nota molto personale e anche di pregio al suo lavoro; inoltre, e insisto su questo punto, questa accessibilità al contenuto dell’opera è impreziosita e non sminuita dall’uso di strumentazioni poco costose (la macchina fotografica utilizzata non è professionale, le foto non sono ad alta risoluzione) e da una messinscena minima.
Concludendo, l’intero progetto editoriale – ideato da Barbara Fragogna e portato avanti anche grazie alla collaborazione di Claudia Di Giacomo – sembra esistere per dirci che il mondo dell’arte è un universo complesso, variegato, e multiforme e che un’alternativa a un sistema forte con il quale si fatica a scendere a compromessi, esiste da sempre: basta darle voce.